La Primavera di ORA. Nasce a Firenze l’associazione dei restauratori di Beni Culturali d’Alta Formazione

22 Mar 2015 | Sotto News | Scritto da | 7 Commenti

Firenze, 22 marzo 2015 – La Primavera inizia con  ORA (Organizzazione Restauratori  Alta – formazione) , importante neo realtà associativa finalizzata a tutelare il profilo formativo dei Restauratori di Beni Culturali.

Da Caliper News – 22 marzo 2015

Dedicata esclusivamente agli allievi ed ex allievi delle Scuole di Alta Formazione (SAF), come l’Istituto Centrale per il Restauro di Roma e l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e l’Istituto Centrale di Patologia del Libro di Roma, ORA è stata ufficialmente presentata ad un’ampia platea di professionisti, che hanno risposto in modo massiccio con interesse e rinnovato spirito associativo, presenziando alla riunione svoltasi nei locali dello storico auditorium di Via Folco Portinari dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

L’iniziativa, intrapresa alcuni anni fa e portata avanti con dedizione da ex diplomati SAF, è stata proposta in un momento storico delicato, perlopiù legato all’imminente pubblicazione del bando per restauratori promosso da MIBACT, bando per il quale è prevista una partecipazione corposa di professionisti, anche recentemente qualificati dal concluso Bando per ‘Collaboratore Restauratore di beni Culturali’.

‘In questo senso – afferma Laura Lucioli, Presidente della neo-nata associazione ORA – intendiamo ritrovare un’identità messa da troppo tempo in secondo piano, riconosciutaci in tutto il mondo e che ci ha identificato come restauratori altamente formati.

L’associazione nasce dunque con lo scopo di ottenere l’equipollenza e equiparazione del titolo rilasciato dagli Istituti di Alta formazione, quali ICR e Opificio delle Pietre Dure, alla classe di laurea di nuova istituzione (LMR/02), riconosciuta solo per gli allievi più recentemente formati.

Ci muoveremo con i Ministeri  – ha proseguito Laura Lucioli – perché saranno proprio loro a doverci riconoscere;  speriamo lo facciano con un decreto interministeriale tra MIBACT e MIUR appositamente studiato, che consenta l’equipollenza e l’equiparazione del titolo di tutti i diplomati ante 2009’.

Per i successivi allievi, infatti, questo riconoscimento è già avvenuto. ‘Sulla scia di quanto è accaduto per molti Istituti di Alta Formazione, ma di diverso ambito, – ha concluso la Presidente – auspichiamo l’ottenimento di un riconoscimento ufficiale, utile a poter preservare quell’alto profilo che da sempre ha caratterizzato la nostra professionalità’.

Salvatore La Lota Di Blasi

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7 Commenti

  1. Reply

    mastrochiara77@yahoo.it

    10 anni ago

    Sinceramente non sono d’accordo con l’iniziativa di parificare alle lauree magistrali i titoli dell’OPD antecedenti al 2009, poiché le prime si strutturano in 5 anni di studio (post diploma di maturità) che non possono essere assolutamente parificati ai primi corsi di studio dell’OPD che si concludevano in 2 o 3 anni e ai quali si accedeva, se non ricordo male, con semplice diploma di scuola media.

    • Reply

      Restauratori Senza Frontiere

      10 anni ago

      Gentilissima Chiara,
      prendiamo atto del suo commento, Tuttavia le faccio presente quanto segue:

      1. I corsi Istituto Centrale del Restauro, Opificio delle Pietre Dure e Istituto Centrale per il restauro del Patrimonio Archivistico e Librario ante 2009, i quali prevedevano 3 anni di corso+1 anno di specializzazione, con la sanatoria D.L. 368/1998 art. 9 sono stati equiparati ai corsi Scuole Alta Formazione post 2009. I restauratori diplomati ante 2009 senza il diploma di maturità sono pochissimi e comunque la sanatoria riguarda anche loro.

      2. Con il D.M. 87 del 2009, c’è poi stato il riconoscimento all’equipollenza del titolo al diploma di laurea magistrale LM-R/02, in base al calcolo delle ore di laboratorio e di lezioni frontali (CFU); questo fattore dal 2009 in poi ha determinato l’adeguamento alle direttive del Miur (Ministero istruzione università e ricerca) che come noto ha abbassato la qualità dei corsi SAF a favore di un livellamento accademico più similare ai corsi universitari. Possiamo affermare inoltre che, chi oggi si trova ad insegnare nelle SAF del restauro, sostiene che tale livellamento degli studi ha determinato un abbassamento della qualità anche nelle scuole di Alta formazione attuali.

      3. L’equiparazione alla laurea magistrale dei titoli di studio rilasciati da Scuole di alta formazione ha riguardato anche il settore dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica, attraverso i commi 102 e seguenti dell’art. 1 della legge di stabilità n. 228 del 24 dicembre 2012. Non è giustificata quindi la disattenzione avuta nei confronti delle scuole di alta formazione dedicate al restauro.

      Infine, la invito a considerare che l’equiparazione del titolo SAF alla Laurea Magistrale LM/02 non può essere unicamente valutata in base alle ore svolte, quindi essere ridotta meramente a un problema di crediti formativi. Si tratta infatti di equiparare il bagaglio culturale che accomuna sia i diplomati ante, che post 2009, la forma mentis che li contraddistingue tutti e che li differenzia dalle altre scuole formative, che siano accademie, scuole private o università.

      Un saluto cordiale

      Alessandra Morelli
      Vice Presidente RSF Italia

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    edith baldi

    10 anni ago

    sono una “antica” restauratrice allora!
    credevo che dopo tanti anni e scritti e lavoro e sacrifici ancora tenuti ,non ci fosse bisogno di riconfermare l’equipollenza dei restauratori usciti tanti anni fa quando le scuole di alta formazione erano quelle ,,,, i lavori svolti mi auguro possano convalidare le capacità e professionalità di tali restauratori di fatto ….

    • Reply

      Restauratori Senza Frontiere

      10 anni ago

      Le credevamo in molti che la cosa venisse da se, o che per lo meno fosse scontato che l’equipollenza valesse anche per noi. Poi tutto ad un tratto ci siamo accorti che dai primi stavamo per diventare ultimi! In ogni modo anche qui vale il proverbio “ognuno del suo mal pianga se stesso”

      Alessandra Morelli

  3. Reply

    Elena

    10 anni ago

    Salve a tutti, mi aggrego alle considerazioni di Chiara e credo proprio che le divergenze di vedute siano inconciliabili. Se un corso di studi prevede, nella selezione di accesso, il titolo di terza media non può pretendere un’equiparazione alla laurea in generale, e ancor più a quella quinquennale. Non entro nel merito dei diplomati in tempi più recenti, ma reputo illegittimo avanzare una simile richiesta, ripeto, per un titolo di studio che non richiedeva il diploma di maturità, oltre al fatto che i corsi inizialmente erano di 2 anni; solo in un secondo momento si sono articolati in 3 anni e più. Detto questo, anche sostenere che i diplomati siano di mente sopraffina fa un po’ sorridere: vi assicuro che tra gli studenti dell’ICR, delll’OPD e dell’Ist. Patologia del Libro ci sono diplomati capaci e diplomati mediocri, come in ogni altra professione. Avanzare poi la pretesa di un riconoscimento accademico al pari della laurea magistrale facendo leva sulle esperienze maturate nel lavoro è assolutamente un’argomentazione fuorviante: allora un laureato a un corso triennale che ha la possibilità di accumulare una significativa esperienza professionale può pretendere l’acquisizione della laurea magistrale? E poi rilevo un’altra fondamentale differenza tra l’Università e suddetti istituti. Se uno studente universitario supera la selezione di accesso per una facoltà a numero chiuso (da che ho memoria quella di Odontoiatria), ha realizzato solamente il primo passo in un corso di laurea nel quale sono richiesti costanza, esami e tanto studio, mentre chi supera la selezione di accesso per gli istituti statali di restauro ha implicitamente già raggiunto il traguardo: un tempo non erano previste (ora non so) bocciature, già si sapeva che nei tempi richiesti si raggiungeva il titolo, a meno che, ad es., lo studente mancasse alle lezioni oltre la percentuale obbligatoria.
    Saluti,
    Elena

    • Reply

      Restauratori Senza Frontiere

      10 anni ago

      Buona sera Elena, pur non essendoci ancora l’equipollenza a titolo di laurea, la questione relativa ai titoli conseguiti dagli studenti che hanno frequentato i corsi bi e triennali è già stata sanata con i d.p.r. del 16 luglio 1997 n° 399 e n° 294. In ogni modo, la richiesta in questione racchiude in sé motivazioni diverse, legate alla difesa del bagaglio teorico-pratico unico, maturato dai nostri istituti in decenni di applicazione e ricerca. Questo bagaglio, che rappresenta ancora oggi un riferimento per tutte le attività di formazione al restauro, resta esclusivo degli Istituti ICR, OPD e ICPAL, poiché realizzato in anni durante i quali l’ambiente universitario non aveva ancora mosso i suoi primi passi verso questo settore.

      Saluti
      Alessandra Morelli

  4. Reply

    Elsie

    9 anni ago

    Perdonatemi se sbaglio, ma guardiamo alle professioni mediche:una volta tutti coseguivano lalaurea in medicina e chirugia,generale, e dopo, la specializazione era una scelta personale, senza qualifica specifica. Con l’avvento delle lauree specifiche , ad esempio neurologia, psicologia, odontotria, Nessuno ha pensato ne di declassare I “vecchi medici ” ne Di equiparare Le infermieri e tecnici vari ai medici. Non si puo tramandare la vita umana all’infinito. …ma con l’opera d’arte si dovrebbe provare. …

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