Di Barbara Brunetti
martedi 20 maggio 2014
Il Convegno di Bressanone è uno dei più longevi sul tema del restauro in Italia. Giunto alla sua trentesima edizione, il convegno Scienza e Beni Culturali è incentrato quest’anno sul tema della sostenibilità. Si svolgerà nella sede estiva dell’Università di Padova sita a Bressanone, dall’1 al 4 luglio 2014. Non una sorpresa, data l’attualità del tema e la necessità di estendere questo orientamento anche al delicato settore della conservazione dei beni culturali.
In occasione del convegno Scienza e Beni Culturali 2014, pare doveroso accendere i riflettori sullaquestione sostenibilità che tocca ormai qualsiasi settore disciplinare dell’architettura: anche quello del restauro, e in particolare quello ancora più difficile del rapporto tra intervento nuovo e testo antico, tanto più che non si può, oggi, parlare di restauro senza parlare di progetto di architettura.
Il tema della sostenibilità nel restauro si declina in tanti distinti aspetti: innanzitutto si tratta di riflettere su cosa significhi oggi un approccio sostenibile al restauro, ma si tratta altresì di affrontare l’annosa questione dei materiali e del loro ciclo di vita in relazione allo smaltimento. Vari sono i temi potenzialmente suscettibili di riflessioni: dalla manutenzione ordinaria, come atteggiamento consapevolmente rispettoso della fabbrica storica, al principio del minimo intervento, esempio di un approccio spontaneamente sostenibile, fino alla questione della compatibilità di tecniche e tecnologie con il vissuto storico del manufatto, il contesto ambientale e geografico di riferimento.
Ancora, la scelta di privilegiare tecniche e materiali locali in sostituzione di prodotti innovativi green, e di conseguenza la posizione reciproca in cui si pongono materiali di nuova sperimentazione e materiali tradizionali, gli aspetti tecnici riguardanti normative e metodologie di valutazione della sostenibilità, infine il concetto tutto sostenibile di fruizione, inteso come diritto di godere di un bene, coniugato al dovere di mantenerlo così come ereditato per consegnarlo alle future generazioni.
Perché sostenibile è in primis la consapevolezza insita nell’atteggiamento etico e morale di piena responsabilità verso ciò che abbiamo ereditato e che non ci appartiene.
La fase di selezione e di consegna dei contributi si è da poco conclusa. Presto vedremo in che modo il Convegno internazionale riuscirà nel suo fine ultimo di ridefinire gli orizzonti disciplinari del restauro, sia per quel che concerne le riflessioni teoriche sia per quanto riguarda gli approcci progettuali da adottare.