di Camilla Mozzetti
L’opera progettata da Kentridge per decorare i muraglioni potrebbe essere realizzata con la tecnica della cripulitura
Potrebbe essere l’ultimo giro di boa per quel progetto a firma di William Kentridge, che da quasi un anno aspetta una risposta. L’opera progettata dall’artista sudafricano per la riqualificazione dei muraglioni del biondo fiume e sostenuta dall’associazione Tevereterno, da poco guidata dall’architetto Luca Zevi, potrebbe vedere la luce. I mancati permessi delle sovrintendenze comunali e ministeriali, nei mesi scorsi, sembravano aver decretato la parola “fine” su uno dei più grandi interventi d’arte contemporanea mai realizzati nel cuore della Capitale. E invece un colpo di scena con un nuovo progetto messo a punto dall’associazione, dal dipartimento di Scienze dell’università Roma Tre e da quello di Architettura della Sapienza. […] << il nuovo progetto – spiega l’architetto – si baserà su una criopulitura a ghiaccio, una tecnica in Italia ancora pionieristica ma suggerita anche dall’associazione Restauratori Senza Frontiere, invece dell’idropulitura dell’Ama, prevista in prima battuta>>.
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