Restauratori Senza Frontiere

Interventi in condizioni di emergenza – Il progetto di RSF Onlus Italia, di Pietro Coronas

Uno degli impegni primari di RSF Onlus Italia sarà quello di cercare accordi di cooperazione con il maggior numero di associazioni ed istituzioni che si occupano di tutela, salvaguardia e valorizzazione dei Beni Culturali.
Utilizzando tutti gli strumenti utili per la tutela del patrimonio, proponiamo di presentare progetti di collaborazione con alcune istituzioni per ora solo italiane, prima fra tutte la Croce Rossa Italiana. RSF ben presto darà vita ad un settore specifico rivolto all’emergenza. Nel progetto presentato a C.R.I offriamo un gruppo ben preparato e di primo impiego, formato da un nucleo di 60 operatori professionisti istruiti con corsi di addestramento specifici per l’emergenza; tra loro ve ne saranno quattro che avranno requisiti da Disaster Manager.
E’ nostro interesse istituire rapporti anche con l’Associazione Nazionale Carabinieri che sarà un partner d’eccezione, con le sue 27 sedi estere e le 1.600 in Italia, poi ancora con con la Protezione Civile, per collaborare sul territorio nazionale ma anche internazionale, nelle situazioni di emergenza, ed in tutte quelle situazioni in cui il recupero e la tutela devono vincere anche una sfida logistica.
Nella Protezione Civile esistono circa 138 associazioni, di cui almeno tre di livello nazionale, che si occupano di Beni Culturali in emergenza, spaziando dall’archeologia terrestre alla subacquea, al recupero di opere d’arte mobili. E’ nostra convinzione che tra di loro ci siano persone, che oltre a mettere a disposizione il proprio tempo e la propria energia, siano in grado di offrire una risorsa molto più preziosa, il proprio capitale culturale. Ovvero un sapere accumulato in anni di lavoro che deve essere investito socialmente ed economicamente, quello che il sociologo Anthony Giddens chiama il “sapere esperto”, che non deve costituire solo un fattore di distinzione, ma deve essere occasione di condivisione e crescita collettiva.
Sarebbe utile creare dei momenti di incontro con queste associazioni, per stabilire procedure metodologiche da applicare.
Ad oggi non esiste una figura preparata in maniera programmatica sulle misure da utilizzare nel restauro di emergenza, non esiste alcun protocollo tecnico e forse ancor più importante etico, che si possa definire utile, che possa guidare il restauratore o l’operatore sulle tempistiche e sulle modalità da applicare nelle missioni in emergenza. Ci si trova spesso ad eseguire operazioni che per entità dei danni e per le condizioni generali di intervento, trovano impreparato l’operatore anche se esperto nella pratica quotidiana. Con questa convinzione RSF mira ad instaurare un percorso più continuo di didattica, creando corsi di formazione mirati al delicato argomento del restauro in emergenza. Tema ancora oggi poco approfondito, che mostra problematiche molto specifiche sia in merito alle tempistiche che alle metodologie da applicare e ai materiali.
Per far ciò sono auspicabili collaborazioni con istituti che si occupano della didattica del restauro, come ad esempio il Centro Conservazione e Restauro di Venaria Reale che già si è dimostrato sensibile ed interessato a collaborare con RSF .
Contiamo di dar principio ad un percorso comune anche con altri interlocutori internazionali che operano in questo settore.
RSF onlus Italia nasce in un momento di crisi economica, ma è proprio in momenti come questi che è necessario ridurre le incertezze e dare spazio alla creatività e alle innovazioni e noi ce la stiamo mettendo tutta. Non c’ è innovazione se non si riesce a metterle a beneficio di tutti l’esperienza del passato.
E’ con questo spirito che RSF intende operare in un ottica di “rete”, per uno scambio di conoscenze e di esperienze. RSF deve essere un organismo dove si creeranno le basi per un lavoro efficace e duraturo, ricordando i richiami dell’UNESCO, lo Scudo Blu Internazionale, progettato per la conservazione del patrimonio Storico Artistico mondiale. Allo stesso modo dovremmo interagire con le altre organizzazioni europee nostre omonime, che diversi anni fa sono sorte in Francia Germania e Spagna.
Auspichiamo che questo confronto possa dar vita ad una collaborazione continua e duratura e ci auguriamo che le nostre esperienze possano diventare davvero un patrimonio comune e condivisibile.
Ci auguriamo che questo contenitore culturale possa essere in continua crescita e che sia in grado di produrre a sua volta cultura e conoscenza, che continui ad essere mosso da passioni e professionalità diverse e complementari.
In conclusione citiamo una fase di Goethe :
E’ necessario unirsi, non per stare uniti, ma per fare qualcosa insieme”.
 
Pietro Coronas
Socio Fondatore e Tesoriere di RSF Onlus Italia
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