A Cesi, un piccolo borgo umbro posto sulla dorsale pre-appenninica del Monte Torre Maggiore dominante la piana di Terni e non lontano dagli scavi archeologici di Carsulae, è nata un’esperienza pilota che vede protagoniste varie realtà associative che concorrono alla realizzazione di un Progetto per la valorizzazione di un bene comune già esistente: il patrimonio storico-culturale, monumentale e paesaggistico presente nel comprensorio di Cesi.
L’iniziativa aveva già preso le mosse lo scorso settembre, con la firma del Protocollo d’intesa fra “Restauratori Senza Frontiere Italia”, in qualità di associazione proponente e WWF, Italia Nostra e CAI.
Il 12 giugno, nel corso della ricorrenza della festa di S. Onofrio, Patrono di Cesi, il sodalizio si è esteso con la sottoscrizione dell’accordo da parte dell’Associazione “Amici di S. Onofrio”, del “Gruppo Speleologico delle Terre Arnolfe.
Il Protocollo d’intesa è stato presentato ufficialmente alla popolazione di Cesi dal Vice Presidente di RSF Alessandra Morelli e da una delegazione di RSF durante la festa che si è svolta nei pressi della chiesa di S. Onofrio, edificio recentemente restituito al culto, dopo il restauro del tetto.
L’obiettivo del progetto è la valorizzazione di un vasto comprensorio che unisce alla straordinaria ricchezza paesaggistica il pregio d’insediamenti di elevato interesse culturale, riferibili a diverse epoche storiche ma che sommano un tesoro unico, capace di raccontare la vicenda del luogo attraverso le trasformazioni avvenute in più millenni. Le preesistenze si dispiegano lungo la dorsale della montagna con un percorso ad anello praticato fin dall’epoca pre-romana e in un contesto paesaggistico che conserva integro il patrimonio floreale e faunistico. Ancora oggi il sentiero è meta di escursioni ed è soprattutto oggetto di affezione da parte della popolazione locale che qui ritrova il contatto con la propria identità culturale, come è stato ricordato durante la festa con la lettura di poesie che hanno emozionato per il ricordo della bellezza di una vita essenziale e profonda. Anche la raccolta di questa memoria, patrimonio immateriale che conserva le informazioni della storia antropologica, è un aspetto che il progetto intende valorizzare, proponendo la raccolta della narrazione orale degli anziani e della tradizione folcloristica che ha saputo mantenere viva fino ad oggi lo spirito del mondo rurale.
Al comprensorio si accede proprio partendo dalla Chiesa di S. Onofrio, poco più in alto di Cesi, antica Capitale delle terre Arnolfe in ruolo dominante in epoca longobarda, attraversando un percorso praticato nel medioevo come avamposto militare con un sistema di Torri dominanti la piana e penetrando in un’area antropizzata sin da tempi remotissimi, percorsa da antichi sentieri che conducono alle preesistenze storiche ed intersecano anche un cammino francescano che porta alla Romita, luogo dove san Francesco avrebbe composto la prima versione del celebre “Cantico delle Creature”. Mirabile sulla sommità del Monte Torre Maggiore la Chiesa di S. Erasmo, un gioiello romanico edificato sui resti di un antico tempio pre-romano.
Il Progetto non guarda però solo al passato, ma si rivolge al tessuto sociale ed economico dell’area e in generale all’indotto culturale che potrà giovarsi di un’esperienza articolata, comprendente il miglioramento della conoscenza del luogo, la comunicazione, la valorizzazione, il restauro architettonico e storico artistico e tutte le azioni collegate. Intende inoltre rivolgere l’attenzione alla realtà sociale ed economico-produttiva del territorio di Terni, alla luce della grave crisi che ha investito la grande industria della zona.
Marina Maugeri – Comitato direttivo RSF Itali