In ricordo di Maurizio Marabelli, un luminare nella scienza della conservazione
Maurizio Marabelli si è laureato in Chimica alla Università La Sapienza, Roma. Dopo pochi anni dalla laurea, alla fine del 1964, ha iniziato a lavorare all’ Istituto Centrale del Restauro (ora Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, ISCR), come vincitore di un concorso nazionale e ha lasciato l’ Istituto solo nel 2001, quando è andato in pensione. E’ stato direttore del Laboratorio di Chimica dal 1980 al 2001. Dopo il pensionamento ha continuato ad occuparsi molto attivamente dei problemi relativi alla conservazione e al restauro dei beni culturali fino ai suoi ultimi giorni. Si è spento il 19 settembre 2017.
Non è facile riassumere brevemente l’ attività professionale di Maurizio, che ha coperto più di mezzo secolo di vita, è molto ampia ed ha spaziato in numerosi settori, dalla conservazione dei manufatti metallici e dei dipinti murali, agli studi sugli effetti degli inquinanti atmosferici sui beni culturali, all’ applicazione dei metodi non distruttivi per l’ analisi e la diagnostica. Tra tutti però il campo nel quale era più noto, sia in Italia che all’ estero, e nel quale forse egli stesso si identificava meglio è quello dei metalli. Si è infatti occupato di molti monumenti bronzei o in bronzo dorato; tra di essi si devono citare almeno i Quattro Cavalli della Basilica di S. Marco a Venezia, il monumento equestre di Marc’ Aurelio a Roma per il quale, in particolare, ha diretto le indagini diagnostiche ed ha assistito l’ equipe di restauratori durante il lungo e impegnativo intervento conservativo, e infine la Fontana del Nettuno a Bologna al nuovo restauro della quale ha dedicato gli ultimi mesi della sua attività.
Tra i molti dipinti murali dei quali si è occupato si deve citare almeno L’ Ultima Cena di Leonardo da Vinci, a Milano, il ciclo pittorico giottesco della Cappella degli Scrovegni a Padova e La Camera degli Sposi a Mantova.
Maurizio è stato uno dei pionieri delle applicazioni dei metodi di indagine non-distruttivi nel campo della conservazione, collaborando, già negli anni ’70, con i fisici dell’ Università la Sapienza per le analisi di Fluorescenza dei raggi X (XRF) e ha collaborato, per l’ ICR, con l’ Associazione Italiana Prove non Distruttive all’ organizzazione della Conferenza Internazionale “Non-Destructive Testing, Micro-analytical Methods for the Diagnostics and Conservation of Cultural and Environmental Heritage”. Ha curato come Editor la pubblicazione degli Atti delle prime otto edizioni della conferenza.
Maurizio ha sempre trasferito le esperienze di studio e ricerca alla sua attività didattica, nell’ ambito della scuola dell’ ICR per la formazione dei restauratori e nei molti corsi universitari (come alla Sapienza, Roma, e alla Tuscia, Viterbo), sia in Italia, sia in altri paesi. Ha infatti svolto attività di insegnamento e di consulenza in India, Cina, Giappone, Malta, Iran, Francia, Germania e, più recentemente in Serbia.
I risultati delle sue ricerche sono stati resi noti in più di 150 pubblicazioni scientifiche e in quattro libri.
Ma non si può concludere questo breve ricordo senza dire che Maurizio era un uomo gentile e colto. Amava leggere e interessarsi anche di altri campi del sapere tra le sue passioni c’ era la musica, soprattutto quella dal 18° all’ inizio del 20° secolo, la città di Venezia, della quale conosceva anche gli angoli più nascosti e, soprattutto, i libri che amava cercare non solo presso le librerie antiquarie e sugli scaffali delle librerie Remainders ma anche sulle bancarelle dei libri usati.
Restauratorisenzafrontiere lo ricorda con stima e gratitudine per aver accettato entusiasticamente di far parte del Comitato d’ onore dell’ Associazione e per aver attivamente collaborato alle sue attività, in particolare per le riflessioni e le discussioni svoltesi per la redazione del Manifesto del Restauro Italiano, pubblicato nel 2016.
Roma 28 settembre 2017
Marisa Laurenzi Tabasso
Nella foto di copertina – Il Prof. Maurizio Marabelli (primo a sinistra) in compagnia della Prof.ssa Marisa Laurenzi Tabasso durante un sopralluogo a Firenze nell’anno 2009