Scompare Giovanna Alessandrini, ricercatrice studiosa nel settore della conservazione dei BC, la ricorda Marisa Laurenzi Tabasso

21 Mar 2022 | Sotto News | Scritto da | 4 Commenti

Giovanna Alessandrini, Socia Onoraria di Restauratori Senza Frontiere, ci ha lasciato il 17 marzo 2022.

Giovanna si era laureata in Chimica presso l’Università di Bologna ed aveva speso tutta la sua vita professionale come ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche, presso il Centro Gino Bozza di Milano del quale divenne direttrice nel 1989.

L’attività scientifica svolta da Giovanna ha coperto un lungo numero di anni, dalla fine degli anni ’60 fino a pochissimo tempo fa ed è impossibile riassumerla brevemente. Essa ha riguardato tematiche diverse ma tutte nel campo della conservazione dei Beni Culturali: dallo studio del degrado di materiali lapidei e dei metalli; alla valutazione dell’efficacia di prodotti il per il consolidamento e la protezione di materiali lapidei, alla valutazione di efficacia e nocività di sistemi di pulitura degli stessi materiali, nonché alla caratterizzazione delle stesure pittoriche (dipinti murali, su tela, tavola, ecc.).

Vorremmo però ricordare almeno due aspetti della sua attività scientifica che hanno avuto particolare rilevanza: il primo riguarda il particolare interesse che ha dedicato alla caratterizzazione delle pellicole ad ossalati di calcio su materiali lapidei e su metalli e sulla loro origine e ruolo nella conservazione. E’ stato sotto il suo impulso che furono organizzati a Milano, dal Centro Gino Bozza, due Convegni internazionali su questo tema negli anni ’90, quando l’interesse (e le polemiche) della comunità scientifica italiana erano vivissimi.

Il secondo aspetto riguarda la normativa tecnica: Giovanna è stata parte del gruppo che, nei primi anni ’70, ha proposto la creazione di una Commissione per la definizione di metodi unificati per lo studio delle alterazioni dei materiali lapidei e per il controllo dell’efficacia dei trattamenti conservativi di manufatti di interesse storico – artistico, la Commissione NORMAL, i cui documenti, pubblicati congiuntamente dal CNR e dall’ICR (Istituto Centrale del Restauro), hanno avuto grande influenza sugli studi che si andavano svolgendo su deterioramento e conservazione dei materiali lapidei, non solo in Italia, ma anche al di fuori dei confini patrii.

Ma Giovanna non era solamente una studiosa. Amava la sua famiglia, il marito le due figlie e i tre nipoti dei quali era molto orgogliosa e a loro ha sempre dedicato molto affetto ed energia. Era generosa ed accogliente e aveva conservato nel suo carattere la spontaneità e la cordialità della sua terra d’origine, la Romagna. Amava la vita e la ha vissuta impegnandosi sempre per dare il massimo di se stessa.

Ci piace perciò ricordarla ora con una foto scattata nel giugno 1986 durante una pausa-pranzo del Convegno organizzato a Bressanone dall’Università di Padova su Manutenzione e conservazione del costruito fra tradizione ed innovazione, che la ritrae sorridente, insieme ad alcuni colleghi.

Marisa Laurenzi Tabasso – Presidente del Comitato Scientifico di RSF Italia


Didascalia foto –  Sullo sfondo, da sinistra verso destra: Carlo Molteni (Rhone-Poulenc), Giovanna Alessandrini (CNR), Marisa Laurenzi Tabasso (ICR) E in primo piano da destra Ernesto Borrelli (ICR) e Roberto Bugini (CNR). Foto scattata durante una pausa pranzo del Convegno di Bressanone del 1986.

4 Commenti

  1. Reply

    Maria Angtonietta Crippa

    3 anni ago

    Ho potuto godere e apprezzare vivacità e rogore scientifico di giovanna Alessandrini sul campo e in più incontri; in un tratto di vita e di lavoro mi ha sostenuto con la sua generosità, il suo impegno senza riserve, la sua schettezza in cui non mancavano tratti di dolcezza, in cui soprattutto brillava una apertura d’animo davvero eccezionale nel valorizzare persone e situazioni. L’ho ammirata come donna di scienza, di amicizia franca e profonda, di affettività carica di attenzioni. Le sono davvero grata.

  2. Reply

    Marco

    3 anni ago

    La strada per una autorità scientifica della conservazione dei beni culturali, al di sopra dei gruppi corporativi che possono gestire soprattutto gli appalti di restauro, è l’obiettivo che si cerca di perfezionare da oltre trent’anni

  3. Reply

    Anna Ferrugiari

    3 anni ago

    Insegnante mirabile, donna appassionata, scienziata rigorosa. Sentiremo molto la sua mancanza!

  4. Reply

    Alberto Alessandrini

    3 anni ago

    Proud to be HER brother

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