A Rho il Restauro della fontana di Villa Burba affidato ai detenuti- se finiamo in carcere forse riusciamo a lavorare?

18 Giu 2014 | Sotto News | Scritto da | 2 Commenti

Rho, 16 giugno 2014 – 

Detenuti del carcere di Bollate al lavoro per il restauro conservativo dellafontana di Villa Burba a Rho. Il Comune ha affidato alla Cooperativa Sociale Trasgressione, che da decenni opera nelle carceri milanesi con progetti di recupero e reinserimento sociale, i lavori per il maquillage della fontana centrale collocata nel cortile d’ingresso della storica Villa Burba. Le opere di restauro, seguite dall’architetto Vittorina Bertuolo, dureranno fino al 30 luglio e riguarderanno anche una statua in pietracalcarea situata all’interno del giardino della villa. L’importo complessivo dei lavori è di 22.000 euro.

«Con l’avvio di questo progetto l’amministrazione comunale persegue sia la finalità più evidente del recupero e della pulitura della fontana e della statua, sia quella del reinserimento sociale e lavorativo di persone che hanno dovuto scontare una pena in istituti carcerari – dichiara l’assessore al verde pubblico e arredo urbano, Gianluigi Forloni -. La cooperativa sociale Trasgressione grazie all’integrazione di differenti competenze e professionalità, garantisce un percorso di reinserimento sociale permanente, per prevenire ricadute e offre opportunità lavorative come il restauro della fontana di Villa Burba».

 vai all’articolo    http://www.ilgiorno.it/rho/cronaca/2014/06/16/1079387-villa-Burba-restauro-detenuti.shtml

2 Commenti

  1. Reply

    Restauratori Senza Frontiere

    10 anni ago

    Non ci sono parole per questa iniziativa. Chi conosce il restauro sa che la percentuale di rischio di provocare danni più o meno gravi, quando il lavoro è eseguito da mani inesperte, è elevatissimo. Per muovere un bisturi o un microtrapano a pressione, per rimuovere strati grossolani ma anche sottilissimi di calcare, su superfici lapidee antiche che conservano preziose tracce del tempo, è operazione complessa che richiede esperienza di studio teorico e pratico, della durata di anni, nonché una laurea magistrale! Sarebbe come dare a un portantino di un ospedale, il bisturi per operare un’appendicite, guidato da un medico esperto di Medicina generale, neanche da un chirurgo! Questo è il paragone.

    Alessandra Morelli – Vice Presidente di RSF Italia Onlus

  2. Reply

    alessia

    10 anni ago

    Spero che questa notizia sia falsa perché qualora non lo fosse, non ci sono parole. Le lamentele per i restauri eseguiti male corrono sui principali notiziari televisisi e del web. Questa notizia dovrebbe far smuovere i più alti politici in carica che si occupano dei Beni Culturali in Italia, in quanto devono essere conservati e ove necessario restaurati, da persone che hanno studiato e quindi che sono all’altezza di mettere le mani laddove ci sia bisogno. Non basta essere guidati da un professionista, la mano esperta è colei che opera e, in quanto tale, deve aver vissuto esperienze dettate dallo studio di una laurea magistrale.
    In questo modo la figura del Restauratore è ridicolizzata.

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