Matthiae: dopo il sisma ricostruire non è impensabile

2 Nov 2016 | Sotto News | Scritto da | 0 commenti
Da Metronews.it 1/11/2016
ROMA Prevenire, restaurare e anche ricostruire, con le dovute garanzie. Non ha esitazioni il professor Paolo Matthiae – scopritore di Ebla e tra i più illustri archeologi italiani – a indicare la ferma risposta da dare allo sbriciolamento dei beni culturali italiani.

Dopo il patrimonio culturale in Medio Oriente, ora si sbriciola quello italiano…
Il danno al patrimonio culturale che venga prodotto dalla natura o dagli uomini è sempre molto grave. Ogni perdita di monumenti anche semplici è una ferita molto intensa per le popolazioni. Non c’è dubbio che debba essere fatto ogni sforzo per prevenire i danni, per restaurare, e secondo me anche per ricostruire. Prevenire è difficile, restaurare è possibile, ricostruire è controverso. 
Per quanto riguarda la prevenzione?
Ho visto che si è aperta una polemica sul fatto che dopo le prime scosse non si sia provveduto a interventi immediati per tutelare opere oggettivamente fragili. Che non si siano puntellati edifici storici in condizioni critiche è quantomeno “sgradevole”. Forse non ne avrebbe garantito la salvezza ma si poteva fare. Poi sul piano della prevenzione c’è un altro tema. Io credo che in un territorio come quello italiano oggettivamente molto fragile, per i terremoti ma anche per le alluvioni, la prevenzione debba essere fatta a tutto tondo e anche sui beni teoricamente non a rischio prevedibile. I metodi moderni permettono di fare una documentazione perfetta quando gli originali sono ancora disponibili. Una documentazione che io credo non debba limitarsi alla sola schedatura che si fa oggi, ma che vada nei dettagli tecnici per una futura eventuale ricostruzione. 
Ricostruire è giusto?
Sul restauro non ci sono dubbi. Sulla ricostruzione c’è polemica in base al fatto che nella nostra cultura abbiamo un culto ossessivo dell’originale. Ma io ricordo come fosse desolante la Piazza del Campidoglio senza la statua di Marco Aurelio. Io credo che vada restituito alle popolazioni il loro ambiente. Naturalmente con tutti i criteri scientifici e facendo molto bene. Il controllo inappellabile sulle scelte deve restare all’autorità centrale, ma su un patrimonio diffuso come l’italiano devono intervenire le istituzioni locali, la società civile, anche la collaborazione pubblico-privato.

Osvaldo Baldacci

vai all’articolo originale

Commenti

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato




Logo_GDA
alinari
alinari
archeo
archeomatica